Arte e Legalità: “La dama con l’ermellino” rubata dai nazisti come omaggio ad Hitler

31 gennaio 2023

Nel corso dei secoli molte opere d’arte sono state rubate dai musei che le ospitavano; alcuni casi sono rimasti irrisolti e le opere perdute per sempre, altri invece si sono conclusi positivamente con il ritrovamento o la restituzione della refurtiva. Quest’ultimo è il caso dell’opera di Leonardo Da Vinci. Dipinta nel 1490, “La Dama con l’ermellino” è uno dei quattro ritratti di donna dipinti da Leonardo e ritrae una nobildonna elegantemente abbigliata con in braccio un ermellino. Il ritratto fu commissionato da Ludovico il Moro intorno al 1489-1490. La dama ritratta è Cecilia Gallerani, figlia dell’ambasciatore fiorentino di Milano, che già a 15 anni entra a far parte della corte milanese. Diventa l’amante di Ludovico Sforza e fu descritta da molti come una giovane bella e intelligente, che riusciva ad intrattenere con le sue poesie, tutta la corte degli Sforza.

Nei secoli successivi la paternità di Leonardo fu dimenticata: ancora alla fine dell’Ottocento la maggior parte dei critici attribuiva la Dama con l’ermellino ad allievi dell’artista come Giovanni Ambrogio De Predis e Giovanni Antonio Boltraffio. Intanto nel 1801 il dipinto era entrato nella collezione dei principi di Czartoryski - uno scrigno di meraviglie messo insieme in uno dei momenti più bui della storia della Polonia, con il paese diviso tra Prussia, Russia e Impero Asburgico - e viaggiava silenziosamente insieme ai suoi proprietari tra Parigi e Cracovia. Durante la Seconda Guerra Mondiale gli invasori nazisti scovarono il quadro nei sotterranei del Castello del Wawel, dove era stato nascosto, e lo portarono in Germania.

Un anno dopo, il governatore della Polonia Hans Frank chiese a Hitler di poter avere indietro il quadro per ammirarlo mentre lavorava, e Hitler glielo concesse. Quando nel 1945 le truppe russe invasero la Polonia, Frank scappò portando con sé il dipinto; venne arrestato a Monaco, e con la sua fuga terminarono anche le peripezie del quadro. Dopo la restituzione del 1946 sull’angolo inferiore destro della tavola fu scoperta l’impronta di un tallone, segno di un trattamento non proprio rispettoso, poi cancellato dai restauratori.  Nel 2016 l’erede della famiglia Czartorysky vende tutta la collezione di famiglia al governo Polacco, che comprende anche il dipinto della Dama con l’ermellino. Ad oggi è possibile ammirarla nel Museo Nazionale di Cracovia.

Una storia di vero interesse che rende il dipinto uno dei più grandi capolavori di Leonardo Da Vinci. Voluto da più popoli, nazisti, polacchi, russi, ceduto da Hitler, è come una donna desiderata, senza pace, senza un luogo dove vivere serenamente.

-Alessia Tinè

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