Arte e Legalità: Il mistero del ritratto della giovane donna

27 gennaio 2023

Sono tante le opere artistiche che da anni vengono rubate e danneggiate, alcuni lo fanno per puro (dis)gusto personale e altri sopratutto, gli ambientalisti, imbrattano di cibo o colore le opere in segno di protesta.

Alcuni furti passati alla storia sono tutt’ora dei misteri irrisolti, opere non ritrovate e magari andate distrutte o nascoste. Il danneggiamento del patrimonio artistico e culturale viene considerato per la prima volta crimine di guerra nel 2012 in Mali.

Durante gli anni sono molte le leggi che prescrivono di tutelare i beni artisti e culturali, ma se avvenisse veramente, mi chiedo come è possibile che accadano questi atti vandalici ancora oggi? Bisogna fare anche una differenza tra la parola tutelare e proteggere, in quanto tutelare vuol dire tenere cura di una cosa cara e promuovere la sua conoscenza; solo attraverso la conoscenza, lo studio, la partecipazione. Invece proteggere vuol dire limitare la divulgazione di queste opere e tenerle più delle volte nascoste.

L’Italia deve sempre distinguersi in qualcosa, infatti nella legge italiana non esistono leggi penali effettive riguardanti i furti d’arte.

Un mistero che mi ha colpito è stato quello riguardante il ”Ritratto di signora”  che è un olio su tela del 1916-17 di Gustav Klimt e raffigura un ritratto di una figura femminile.

Nel 1996, un’analisi ai raggi X rivelò che il ritratto era in realtà dipinto su un’altra opera perduta di Klimt, Ritratto di giovane donna (con cappello e sciarpa), che scomparve nel 1917. Il ritratto originale raffigurava una donna con cui si ritiene che Klimt avesse avuto una relazione amorosa, ma dopo la sua morte improvvisa l’artista dipinse sopra l’opera.

Si ritiene che il dipinto sia stato rubato il 22 febbraio 1997, poco prima dell’inaugurazione di una mostra e durante il restauro dell’edificio dove si trovava. Si ipotizza che il presunto furto di Febbraio potrebbe essere stato messo in scena poco prima della mostra, per coprire lo scambio del dipinto originale con il falso, avvenuto alcuni mesi prima. Il caso è stato riaperto nel 2014.

Aggiornamento: il dipinto è stato ritrovato a Piacenza, nell’alveo del muro perimetrale della galleria Ricci-Oddi ma la sua scomparsa resta tuttora un mistero in quanto per anni non sappiamo chi lo avesse o dove fosse.

-Renata Di Raimondo

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