Spesso pensiamo che lo spaccio di droga o di armi sia quello più diffuso, senza dare peso a un altro “mercato nero” alquanto produttivo, la cui “merce” trafficata ha la maggior parte delle volte un valore inestimabile. Stiamo parlando del mercato nero dell’arte, che esiste da quando esiste l'arte stessa. Il furto delle opere oltre che essere compiuto per guadagnare, può essere compiuto per ricattare lo Stato o per tenere l’opera per sé stessi. O ancora, in tempi passati, poteva trattarsi di bottino di guerra.
Oggi quello della Gioconda è considerato il furto d’arte più clamoroso del XX secolo. Ma i furti nel corso della storia sono stati molti e causano ogni anno danni per miliardi di dollari. Un'altra opera molto famosa che è stata rubata, non una, ma ben due volte, a distanza di dieci anni, è proprio l'Urlo di Munch. Di cui vi erano tre versioni, realizzate tra il 1893 e il 1910, una si trovava esposta, e le altre due erano conservate in magazzino.
Il primo avvenne il 12 febbraio 1994, il dipinto si trovava esposto alla Galleria Nazionale di Oslo. I ladri entraronoindisturbati all’interno del museo, sfondando soltanto una finestra per accedervi. Gli investigatori spiegavano la facilità del furto ricostruendo i fatti in questo modo: l’allarme scattò subito, ma il custode non ebbe il tempo di intervenire. Bastarono, infatti, solo 50 secondi per rubare l'opera e i ladri al suo posto lasciarono un biglietto, con su scritto: «Grazie per le misure di sicurezza così scarse». Per fortuna l’opera venne ritrovata integra, tre mesi dopo in un albergo di Åsgårdstrand. Grazie a due poliziotti in incognito i quali si finsero interessati all’ acquisto del dipinto per 250 mila sterline. Secondo le cronache di allora, il colpo fu rivendicato da un movimento di antiabortisti che avrebbero restituito il dipinto alla galleria solo se fosse stato trasmesso in televisione il documentario contro l’aborto intitolato "L’Urlo silenzioso". Ovviamente la proposta di scambio del movimento, non venne accettata.
Solo 10 anni dopo il 22 agosto del 2004 avviene il secondo furto. Questa volta però ad essere trafugati furono due dipinti : L’Urlo e la Madonna. I ladri entrarono durante il regolare orario di lavoro, alle 11,10. Erano mascherati e armati di lupara, minacciarono i visitatori del museo e costrinsero le guardie a eseguire i loro ordini. La polizia norvegese fece del ritrovamento dei dipinti una priorità assoluta, fermando molte persone in quanto presunti complici del furto, e arrestandone cinque. Finalmente il 31 agosto del 2006 a distanza di due anni la polizia norvegese recuperò i dipinti. I quali furono danneggiati a causa delle inadatte condizioni di conservazione e dall’umidità. E fecero ritorno nella Galleria Nazionale di Oslo, dove ancora oggi sono esposte, solo nel 2008, dopo un restauro che restituì loro l’aspetto originale.
-Laura Russo