Arte e legalità: Il Furto della Gioconda - 1

1 febbraio 2023

Leonardo la portò con sé ad Amboise quando fu chiamato a lavorare come pittore di corte presso il re Francesco I e dopo la sua morte la Gioconda entrò a far parte delle collezioni reali francesi, per poi essere trasferita di volta in volta nelle varie residenze dei sovrani succedutisi, fino ad approdare nel museo simbolo della rivoluzione, il Louvre, senza destare particolare attenzione. Napoleone la spostò nuovamente per ornare la camera da letto di Joséphine alle Tuileries, ma tornò poco dopo al Louvre dove artisti e scrittori - ormai nel pieno della temperie romantica - iniziarono a guardare Monna Lisa con occhi diversi. Nell’immaginario collettivo la donna dal sorriso sardonico divenne l’emblema della sensualità femminile, una femme fatale, avvolta da un alone di mistero e di alchimia, come del resto è successo per il suo autore, artista, scienziato, genio, quasi mago.

La fama del dipinto è cresciuta poi a dismisura in seguito a questa singolare vicenda: la mattina del 22 agosto 1911 il pittore francese Louis Béroud si era recato al Louvre, chiuso al pubblico come ogni lunedì, per svolgere il suo lavoro da copista. Aveva intenzione di ritrarre proprio la Gioconda. Ma giunto davanti alla parete si accorse che il quadro non c’era. Davanti a lui il muro era vuoto e il dipinto sparito.

Si trattava del primo grande furto di un’opera d’arte da un museo: il colpo del secolo. Immediatamente la polizia francese iniziò ad interrogare tutti coloro che erano stati al Louvre durante alcuni lavori di manutenzione, ma senza alcun risultato. Alcuni sospetti caddero su un gruppo di operai che il giorno precedente, il lunedì (già allora giorno di chiusura al pubblico), era stato visto davanti alla Gioconda, ma risultò che erano puliti. Le autorità francesi pensavano addirittura ad un colpo di Stato dei tedeschi, che non solo stavano tentando di rubargli le colonie in Africa, ma tentavano anche di depredarli dei loro capolavori. Insomma, le pagine dei giornali parlarono a lungo della vicenda e il Louvre rimase per ben due anni sconvolto e senza la sua Monna Lisa, fino al 1913, quando il quadro comparve a Firenze.

-Gabriele Randazzo

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