Arte e Legalità: Atti di vandalismo sulla pietà di Michelangelo

27 gennaio 2023

La Pietà di Michelangelo è una delle opere più famose e iconiche dell'artista rinascimentale italiano. Realizzata tra il 1498 e il 1499, la scultura rappresenta la Madonna che tiene in braccio il corpo morto di Gesù Cristo. La Pietà è stata commissionata dal francescano Jacopo Galli per la chiesa di San Pietro in Vaticano, dove è tutt'oggi esposta. Michelangelo aveva solo 24 anni quando iniziò a lavorare alla scultura, ma già dimostrava una maestria straordinaria nell'arte della scultura.

La scultura si distingue per la sua bellezza e per la sua emozione, che colpisce immediatamente lo spettatore. La Madonna è rappresentata come una figura giovane e bella, con un'espressione di dolore e tristezza per la perdita del figlio. Il corpo di Gesù è mostrato in una posizione naturale, ma allo stesso tempo pieno di grazia e di bellezza. La Pietà è anche famosa per la sua innovazione tecnica. Michelangelo ha utilizzato una tecnica chiamata "sfumato", che consiste nell'utilizzo di una serie di sfumature per creare un effetto di profondità e di realismo nella scultura.

Questa meravigliosa opera è stata vittima di un atto vandalico il 21 maggio 1972. Durante la mattina di Pentecoste, un giovane australiano di 34 anni con problemi psichiatrici, Laszlo Toth, saltò al di là della balaustra della chiesa di San Pietro e cominciò a colpire ripetutamente la scultura con un martello, gridando di essere Gesù Cristo risorto. Nonostante i tentativi dei fedeli presenti di fermarlo, Toth riuscì a causare gravi danni all'opera, fratturando il velo della Madonna in tre punti, staccando il braccio sinistro e danneggiando il naso e l'occhio. In considerazione della sua apparente follia, Toth non è mai stato accusato del crimine. Il 29 gennaio 1973 fu ricoverato in un ospedale psichiatrico italiano. Rilasciato il 9 febbraio 1975, fu immediatamente accompagnato in Australia, dove aveva studiato. Le autorità australiane non lo hanno arrestato. Mentre Toth era internato in un manicomio prima di essere rimpatriato, la Pietà venne sottoposta a un importante intervento di restauro.

Cesare Brandi in persona a seguire i lavori di restauro, ampiamente documentati e filmati a beneficio dei contemporanei ma anche dei posteri. Grazie ai calchi presenti dell’opera, fu possibile effettuare un restauro accurato adoperando i frammenti originali e un impasto a base di polvere di marmo e colla. Nonostante il duro lavoro di restauro, i segni di questo atto vandalico possono ancora essere visti oggi. Tuttavia, nonostante questo evento triste, la Pietà di Michelangelo continua ad essere una delle opere più ammirate e apprezzate dell'arte mondiale e una meta imperdibile per i visitatori della chiesa di San Pietro a Roma.

-Carola Barbato

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